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Archivio storico diocesano di Modena-Nonantola


Frammenti ebraici

A cura di Chiara Benini

 

La collezione digitale

I manoscritti ebraici di riuso, conservati presso l’Archivio storico diocesano di Modena-Nonantola e negli archivi di alcune parrocchie della diocesi modenese, sono un caso unico nel panorama della Genizah europea. Costituita allo stato attuale delle ricerche da 217 frammenti, questa raccolta ha contribuito alla crescita degli studi di paleografia e codicologia ebraiche e allo studio filologico delle fonti manoscritte. 

La collezione presenta una varietà importante di tipologie scrittorie (italiana, sefardita, ashkenazita) e di autori e opere identificati, aspetti che contestualmente all’ampio spettro cronologico coperto dalle pergamene (dall’XI al XV secolo), basterebbero ad evidenziare la peculiarità e la rarità di questi materiali.

 

Il progetto scientifico

La metadatazione è stata condotta sulla scorta del catalogo a stampa curato dai professori Mauro Perani e Saverio Campanini, pubblicato nel 1999 (M. Perani, S. Campanini, I frammenti ebraici di Modena (Archivio capitolare, Archivio della Curia) e di Correggio (Archivio storico comunale). Inventario e catalogo, Firenze, Olschki, 1999, “Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia”, vol. CXI). L’inquadramento generale della ricerca venne promosso dal “Progetto frammenti ebraici in Italia” diretto dal professor Perani del Dipartimento di storie e metodi per la conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna.

I lavori di ricerca presso la diocesi modenese hanno conosciuto un’ulteriore campagna di studi e approfondimenti a livello europeo quando l’eredità del professor Perani e le ricerche del professor Campanini sono confluiti nel “Books Within Books Project”. Nato nel 2007 grazie alla volontà di coordinatori scientifici di diversi progetti europei ed extra-europei, coordinati dalla professoressa Judith Olszowy-Schlanger e dall’École pratique des hautes études di Parigi, oggi annovera una ventina di partner in otto paesi. Agli studi di questa seconda e nuova fase sulla diocesi modenese hanno collaborato anche la professoressa Emma Abate e la ricercatrice Justine Isserles.

Ogni frammento qui presentato si ritrova catalogato nei suoi aspetti codicologici e paleografici sia nel catalogo a stampa sopra citato, sia nel database online http://www.hebrewmanuscript.com. La corrispondenza di ogni frammento per titolo e autore è univoca per ciascun catalogo seguendo i rispettivi criteri. 

La compilazione di tutti questi dati su Lodovico ha come finalità il renderli omogenei e fruibili per un pubblico più ampio e non solo specialistico, in modo da rendere pubblica la valorizzazione del patrimonio culturale acquisito.

 

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