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Archivio di Stato di Parma – Università degli Studi di Parma


Progetto “Muthea”

A cura di Valentina Anzani, Francesca Bortoletti, Claudio Passera, Paolo Russo, Alberto Salarelli, Federica Veratelli (Codice DOI)

 

La collezione digitale

Parma, 1749. In seguito all’estinzione della dinastia Farnese, Filippo I e Luisa Elisabetta di Borbone si insediano alla guida del ducato emiliano, con il beneplacito dei sovrani di Spagna e Francia. Un brillante diplomatico, un francese divenuto importante alla corte di Madrid, li accompagna nella transizione al nuovo governo: Guillaume Du Tillot. Centralizzazione e razionalizzazione delle risorse del principato sono le parole d’ordine delle riforme politiche ed economiche da lui intraprese negli anni 1749-1771; gli stessi in cui il suo patrocinio in città si estese anche all’architettura, alla pittura, alla musica e al teatro.

Filippo I e Du Tillot, autentico regista delle arti nell’età dei Lumi, fecero di Parma il laboratorio delle idee riformatrici riguardanti l’opera in musica, la danza e il teatro elaborate negli anni centrali del Settecento. Gli echi di questa frenesia sperimentatrice risuonarono in Europa per molti anni – grazie anche alla fitta rete di corrispondenti esteri del ministro – e sono ancora oggi diffusamente studiati da ricercatori italiani e stranieri.

Carlo Innocenzo Frugoni, Christoph Willibald Gluck, Carlo Goldoni, Tommaso Traetta, Egidio Romualdo Duni, Jean-Philippe Delisle sono solo alcuni dei nomi dei protagonisti di questa età di rinnovamento che si incrociano leggendo l’ampia documentazione conservata all’Archivio di Stato di Parma. Una documentazione che Muthea vuole rendere disponibile online a quanti vogliano sapere come, nell’età di Du Tillot, Parma divenne una capitale dello spettacolo dal cuore francese, dall’animo italiano e dal respiro internazionale.

 

Il progetto scientifico

Durante la sua permanenza a Parma Du Tillot fu dapprima intendente generale della Real Casa (1749), poi ministro d’Azienda e dell’intendenza delle Finanze (1756), quindi ministro segretario di Stato, Guerra, Grazia e Giustizia (1759).

La varietà dei suoi compiti e il diffuso interesse per la musica e il teatro che contraddistinse l’aristocrazia europea con cui egli si interfacciava quotidianamente spiegano perché le notizie sullo spettacolo a Parma dal 1749 al 1771 (anno in cui Du Tillot lasciò la città per tornare prima a Madrid e poi a Parigi) si trovino in documenti riuniti in fondi archivistici diversi, prodotti da differenti enti produttori.

In primis, Muthea ha digitalizzato e schedato, dandone una contestualizzazione sintetica, tutte le testimonianze sulla musica, il teatro, il balletto e le feste pubbliche tramandate dal fondo personale del diplomatico: Archivio del ministro Du Tillot (buste 58 Nozze reali; 88 Teatri, Trattamenti di principi) e dai documenti di sua pertinenza raccolti successivamente nel fondo di Mederico Moreau de Saint-Méry (buste 25 Feste pubbliche; 26 Teatri). L’indagine, per il periodo in esame, è stata poi estesa ai fondi Casa e corte borbonica, Teatri e spettacoli borbonici (busta 1) e Fili correnti della Computisteria farnesiana e borbonica.

Avviato nel marzo 2023, il progetto Muthea è frutto di una collaborazione tra l’Archivio di Stato di Parma e il Dipartimento DUSIC (Discipline umanistiche, sociali e delle imprese culturali) dell’Università degli Studi di Parma che si avvale di un finanziamento di Ateneo 2022 – Linea A . Sotto la supervisione scientifica dei professori Francesca Bortoletti, Paolo Russo, Alberto Salarelli, Federica Veratelli, esso vede coinvolti due assegnisti di ricerca – Valentina Anzani e Claudio Passera – e ha per partner strategico il Dottorato di ricerca in scienze filologico-letterarie, storico-filosofiche e artistiche dell’Università degli Studi di Parma nel contesto dei programmi promossi dal D.M. 2 marzo 2023 n. 118.

Il progetto si presenta attualmente come un work in progress, perché le sue indagini archivistiche si potranno estendere, in tempi successivi, ad altri fondi cruciali per la storia dello spettacolo, come le nutritissime corrispondenze tra Du Tillot e il suo referente parigino Claude Bonnet, banchiere della duchessa Elisabetta, sulle quali il team Muthea ha già avviato le prime ricerche.

Per ampiezza e abbondanza dei documenti, la collezione digitale Muthea vuole quindi essere uno strumento di consultazione utile agli studi sulla cultura performativa di Parma nell’età dei Lumi, a disposizione di ricercatori italiani e stranieri, ma anche di un pubblico più vasto di appassionati o curiosi della storia dello spettacolo e di Parma. La ricchezza della documentazione conservata nell’Archivio di Stato di Parma consente infatti di addentrarsi nei meccanismi produttivi dello spettacolo teatrale e lirico settecentesco che ambiva ad essere vetrina prestigiosa della piccola capitale “francese” in Italia.

 

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