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Archivio della Collegiata di Castell’Arquato


Fondo musicale

A cura di Riccardo Castagnetti (Codice DOI)

 

La collezione digitale

Il Fondo musicale dell’Archivio della Collegiata di Castell’Arquato è costituito da una raccolta di manoscritti e stampe collocabili prevalentemente tra la seconda metà del XVI secolo e la prima metà del XVII.

Nonostante la consistenza relativamente limitata, il fondo contiene materiale di grande rilevanza per la storia della musica in Emilia nella prima età moderna. Molta della musica manoscritta conservata nel fondo rimane in attesa di un’identificazione autoriale, ma la ricerca musicologica ha comunque permesso di collegare la formazione del corpus all’attività musicale gravitante intorno alla famiglia Farnese.

Questo fondo musicale presenta un’ampia varietà di forme e tipologie musicali e può essere suddiviso in due parti principali: la prima, composta esclusivamente da manoscritti, comprende musica intavolata per strumenti da tasto e da pizzico suddivisa in fascicoli miscellanei compilati tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo. Questi fascicoli comprendono danze e composizioni in stile imitativo per tastiera e la trascrizione di alcuni brani vocali. Tra gli autori presenti si segnalano Marc’Antonio e Girolamo Cavazzoni, Luigi Roinci, Giulio Segni e il musicista piacentino Claudio Veggio. La seconda parte, manoscritta e a stampa, contiene musica vocale, suddivisa in una cinquantina di fascicoli. Vi figurano mottetti, salmi, litanie, messe di Gasparo Alberti, Loyset Compère, Giacomo Fogliano, Orlando di Lasso, Bartolomeo Lombardi, Philippe de Monte, Claudio Monteverdi (di cui si conserva l’unico esemplare completo attualmente noto delle Sacrae cantiunculae tribus vocibus, pubblicate a Venezia nel 1582), Cristóbal de Morales, Pierluigi da Palestrina, Alessandro Romano, Vincenzo Ruffo, Philippe Verdelot, e altri maestri del XVI secolo.

 

Il progetto scientifico

L’attenzione della ricerca musicologica per il fondo musicale di Castell’Arquato è databile a partire dal 1904, anno in cui i manoscritti furono consultati da Marco Enrico Bossi, allora direttore del Liceo musicale di Bologna. Nel 1955 Knud Jeppesen pubblicò la descrizione sistematica dei fascicoli di musica per organo e un inventario sommario della musica vocale. Nella prima metà degli anni Sessanta il musicologo americano Colin Slim consultò approfonditamente il fondo e, per conto dell’American Institute of Musicology, pubblicò in edizione moderna la maggior parte della musica per tastiera (Keyboard Music at Castell’Arquato, 3 voll., 1975-2005). Nel 1964 Oscar Mischiati compilò un nuovo inventario, rivisto nel 1987 da Mario Genesi, che costituisce l’attuale strumento di consultazione della raccolta.

L’attuale progetto di digitalizzazione e metadatazione ha interessato tutta la documentazione manoscritta e due documenti a stampa di particolare rarità: le già ricordate Sacrae cantiunculae tribus vocibus di Monteverdi (1582), che saranno rese accessibili online a breve, e i Vespertina omnia solemnitatum psalmodia di Luigi Roinci (1598).

 

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