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Fondazione Museo Ettore Guatelli


Schede narrative di Ettore Guatelli

A cura Jessica Anelli e Alessandro Gallo

 

La collezione digitale

La pratica di ricerca di Ettore Guatelli (Collecchio, 18 aprile 1921 – Ozzano Taro, 21 settembre 2000) si è sviluppata secondo due direttrici complementari l’una all’altra: la raccolta di oggetti che oggi fanno parte del Museo Ettore Guatelli a Ozzano Taro e la scrittura.

Se agli occhi del visitatore appare evidente l’esito dell’opera di raccolta e di allestimento di oggetti a cui Guatelli ha saputo dare forma all’interno degli spazi del Museo, meno evidente è il patrimonio di scritture che lo stesso Guatelli ci ha lasciato in eredità e che oggi costituisce il “Fondo documentario e librario”.

Un corpus di scritti variegato ai quali appartiene lo “schedario” composto da centinaia di schede, ricavate da ritagli di cartoncino, le quali riguardano sotto molteplici aspetti gli oggetti del Museo: informazioni sulla loro vita e le loro denominazioni dialettali, ricordi d’infanzia, frammenti di storie personali, momenti della vita contadina... E sono soprattutto le storie delle cose che interessano a Guatelli.

Legate al suo museografismo totalizzante sono quindi molte riflessioni che Guatelli scrive come annotazioni da sviluppare, spunti per idee allestitive, temi di «museografia e museologia». Una di queste, del 21 febbraio 1989, recita: «Vorrei che le mie schede fossero tanto vicine alle cose, quanto all’uomo». In questo modo la schedatura tende a coincidere con la ricerca. Ogni occasione che Guatelli ha di incontrare persone è concepita come scambio e arricchisce in qualche modo il suo schedario.

 

Il progetto scientifico

A partire dal 2007 la Fondazione Museo Ettore Guatelli sotto la direzione di Mario Turci, ha avviato un’importante fase di studio sulle schede realizzate da Ettore Guatelli. Nel 2003 le schede furono oggetto di una prima fase di riordino nell’ambito del progetto di rilevamento di consistenza e ordinamento del fondo librario di Ettore Guatelli promosso dall’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. Successivamente le schede sono state digitalizzate, inventariate e trascritte.

Oggi, grazie alla collaborazione tra Fondazione Museo Ettore Guatelli, Humarker Srl e il Centro interdipartimentale di ricerca sulle digital humanities dell’Università di Modena e Reggio Emilia (DHMoRe), è stato possibile avviare un importante progetto di metadatazione che ha reso possibile la messa a disposizione per la consultazione di una prima parte delle schede (in totale di 502 schede).

 

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