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Archivio di Stato di Modena


Abbazia poi Prepositura di S. Maria di Pomposa. Chiesa e monastero

A cura di Edoardo Manarini e Corinna Mezzetti

 

La collezione digitale

Il fondo Abbazia poi Prepositura di S. Maria di Pomposa. Chiesa e monastero dell’Archivio di Stato di Modena raccoglie le carte provenienti dal tabularium dell’Abbazia di S. Maria di Pomposa (Codigoro), le quali, sul finire del Quattrocento, vennero trasferite a Ferrara e incamerate nell’archivio signorile dagli Estensi, che ormai controllavano l’antica abbazia benedettina. Anche in seguito allo spostamento definitivo della capitale del Ducato a Modena (1598), le carte del fondo pomposiano mantennero la fisionomia bipartita assunta all’indomani della creazione della prepositura: le antiche carte monastiche furono raccolte nella sezione Chiesa e monastero; la documentazione prodotta nell’amministrazione della prepositura estense confluì invece nella sezione Prepositura.

I documenti estratti dall’antico archivio monastico costituiscono, dunque, solo una parte del patrimonio archivistico totale dell’abbazia di Pomposa e si segnalano per il buon numero di documenti sovrani e pontifici, oltre che per circa 200 atti notarili di tenore economico e giudiziario, dall’anno 1001 alla piena età moderna.

 

Il progetto scientifico

La campagna di digitalizzazione del fondo è stata realizzata nel quadro del partenariato istituito tra l’Archivio di Stato di Modena e il Centro interdipartimentale di ricerca sulle digital humanities dell’Università degli studi di Modena e Reggio-Emilia (DHMoRe), in collaborazione con il progetto “Cantiere Pomposa”, promosso dalla Deputazione provinciale ferrarese di storia patria e curato da Corinna Mezzetti, Antonio Manfredi, Chiara Guerzi, Giovanni Isabella, Anna Berloco ed Enrico Cirelli.

Il presente intervento di digitalizzazione si inscrive in un più ampio progetto che ha l’intento di costituire il Codice diplomatico digitale pomposiano, ricostituendo in ambiente digitale il patrimonio pergamenaceo dell’abbazia, ora disperso tra gli Archivi di Stato di Modena, Milano e Roma, l’Archivio storico diocesano di Ferrara e l’Archivio dell’abbazia di Montecassino.

Per le pergamene più antiche, la metadatazione è stata realizzata sulla scorta dei materiali preparatori all’edizione critica della documentazione pomposiana dei secoli XI-XII ad opera della dottoressa Corinna Mezzetti.

 

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