Archivio storico diocesano di Modena-Nonantola
Fondo musicale
A cura di Riccardo Castagnetti
La collezione digitale
Il Fondo musicale dell’Archivio storico diocesano di Modena-Nonantola conserva un corpus di codici musicali databili tra il XII e il XX secolo. Questi manoscritti possono essere ricondotti alle pratiche musicali che si svolgevano all’interno della cattedrale modenese.
La collezione digitalizzata contiene manoscritti in parte riconducibili direttamente all’attività della cappella musicale del duomo, le cui origini risalgono almeno alla metà del secolo XV. Si tratta in particolare dei codici polifonici cinquecenteschi segnati con i numeri da I a XIII. A questi sono stati aggiunti alcuni codici di canto piano, legati al servizio corale quotidiano svolto dai mansionari e dai canonici, che raccogli i codici segnati con i numeri da XV a XLIV.
A partire dalla prima descrizione del corpus dei codici musicali capitolari, redatta da Angelo Catelani (1811-1866), che ricoprì l’incarico di maestro di cappella dal 1848 fino alla morte, la ricerca musicologia ha nutrito un crescente interesse verso questa preziosa raccolta. Tra gli autori emergono i nomi dei maestri di cappella modenesi come Giacomo Fogliani, Giulio Segni e Orazio Vecchi, accanto a quelli di musicisti tra i più celebri d’Europa, come di Jean Mouton, Adrian Willaert e Josquin Desprez. I codici polifonici più antichi risalgono ai primi decenni del Cinquecento e si caratterizzano per la presenza di numerose composizioni attribuite a Eustachio de Monte Regali, un musicista di origine francese segnalato come cantore presso la Cappella Giulia nel 1514 e maestro di coro presso la cattedrale di Modena dal 1520 al 1524. I nomi di Eustachio e di altri autori dei brani raccolti nei codici, come quelli di Elzéar Genet, detto il Carpentras, e di Andreas de Silva, attestano i contatti tra la cappella musicale del duomo di Modena con la cappella papale, sotto il pontificato di Leone X.
Tra la documentazione digitalizzata si segnala anche il manoscritto della Messa conventuale da Requiem, composta alla fine del Seicento dal maestro di cappella modenese Antonio Maria Pacchioni.
Il progetto scientifico
Il progetto di digitalizzazione si è inserito nel contesto del riordino del fondo musicale dell’Archivio storico diocesano di Modena-Nonantola, mosso da un duplice intento: da un lato, valorizzare i materiali più antichi relativi alla storia della musica liturgica nella cattedrale modenese; dall’altro, mostrare attraverso documenti musicali la rete dei contatti che collegava Modena ai grandi centri culturali e artistici italiani ed europei nella prima età moderna.
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