BPER Banca
Archivio del Monte di pietà di Saluzzo
A cura di Chiara Pulini e Lorenzo Ferrari (Codice DOI)
La collezione digitale
Il Monte di pietà di Saluzzo fu fondato il 2 aprile 1776 con regia patente di Vittorio Amedeo III di Savoia, per venire incontro alle persone bisognose della città e del territorio con prestiti rilasciati senza riscossione di interessi. Tra le finalità del Monte vi era anche quella di sostenere giovani virtuosi negli studi universitari.
Dopo oltre centocinquant’anni di vita, la progressiva riduzione delle attività del Monte, circoscritte ormai alla sola anticipazione su pegno, comportò la sua incorporazione nella Cassa di risparmio di Saluzzo, avvenuta il 25 ottobre 1940.
Il fondo del Monte di pietà di Saluzzo ha una consistenza di circa 5 metri lineari e rientra oggi, in qualità di archivio aggregato, nell’ampio patrimonio archivistico di BPER Banca, al quale è stato unito a seguito di fusione per incorporazione da parte di BPER Banca della Cassa di risparmio di Saluzzo in data 24 giugno 2020.
I documenti pubblicati su Lodovico sono frutto di una selezione documentaria che valorizza i documenti fondativi e storicamente più rilevanti fra quelli conservati: testamenti, statuti e regolamenti, registri delle deliberazioni.
Il progetto scientifico
L’impegno di BPER Banca nei confronti di una corretta gestione del proprio patrimonio culturale, costituito oltre che dai beni archivistici anche da un’importante collezione d’arte, si manifesta sia nella ricerca delle migliori condizioni conservative, sia nell’attivazione di percorsi di valorizzazione e di maggiore fruibilità del patrimonio. Le procedure di conservazione e di valorizzazione sono due facce della stessa medaglia e per questo motivo il progetto di digitalizzazione di parte del patrimonio documentario conservato da BPER Banca e la sua pubblicazione su Lodovico procedono di pari passo con i lavori di inventariazione archivistica informatizzata e la pubblicazione sul sistema informativo della Regione Emilia-Romagna (Archivi ER). Rendere disponibile un patrimonio a un pubblico potenzialmente illimitato ha una ricaduta positiva sulla salvaguardia e sulla valorizzazione dei documenti e nello stesso tempo instaura un percorso virtuoso in cui nascono e si intrecciano nuove attività di ricerca, tutela e promozione.
Nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali (D.Lgs 22 gennaio 2004, n. 42, D.Lgs 30 giugno 2003, n. 196, D.Lgs 10 agosto 2018, n. 101) si sono esclusi dalla digitalizzazione e dalla pubblicazione online i documenti contenenti dati personali sensibili o sensibilissimi risalenti agli ultimi 70 anni.
L’inventario dell’archivio, realizzato mediante la Piattaforma regionale per la descrizione archivistica, è liberamente accessibile online in Archivi ER – Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna.
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