Fondazione di Vignola
Rocca di Vignola
A cura della Fondazione di Vignola e di Lorenzo Principi (Codice DOI)
La collezione digitale
La collezione è composta da 44 riproduzioni digitali a 360° degli ambienti interni ed esterni della Rocca di Vignola e da 5 immagini in altissima definizione di altrettanti affreschi della Cappella Contrari, situata all’interno della Rocca.
L’edificio, la cui esistenza è attestata almeno dal 1178, passò varie volte di mano nel corso del Medioevo finché nel 1401 il marchese di Ferrara Niccolò III d’Este non lo concesse in feudo, insieme al territorio vignolese, al nobile ferrarese Uguccione Contrari. Tra il 1410 e il 1420 circa egli fece intraprendere vasti lavori per ampliare la Rocca e trasformarla da edificio militare a dimora signorile fortificata.
Nell’ambito di questi lavori fu realizzata dentro la Rocca anche la Cappella Contrari, la quale venne decorata attorno al 1425 con affreschi “neogiotteschi”, attribuiti al Maestro di Vignola, personalità di spicco dell’arte emiliana dei primi decenni del Quattrocento, di cui per ora non si conosce il nome. Tali affreschi rappresentano un episodio fondamentale e originale nella cultura figurativa di ambito estense della prima metà del XV secolo.
Per ulteriori informazioni sulla storia e la struttura della Rocca di Vignola si rimanda all’apposito sito informativo.
Il progetto scientifico
La digitalizzazione ad altissima risoluzione del ciclo di affreschi della Cappella Contrari della Rocca di Vignola è stata realizzata mediante la tecnica gigapixel. Questo metodo consente di ottenere immagini estremamente dettagliate delle opere d’arte, attraverso una sequenza di scatti ravvicinati ad alta definizione, successivamente assemblati in un’unica immagine digitale ad altissima risoluzione. L’elevata qualità di acquisizione permette di ingrandire l’immagine senza perdita di dettaglio, consentendo di analizzare con precisione elementi come crettature nella superficie pittorica e singole pennellate.
La riproduzione digitale degli ambienti della Rocca è stata realizzata mediante la tecnica 360° in HDR. L’acquisizione con tecnologia HDR (High Dynamic Range) permette di ottenere immagini con un intervallo dinamico ampliato, migliorando la visibilità sia delle aree più chiare che di quelle più scure, mentre la tecnica 360° in alta risoluzione consente di creare una visione panoramica immersiva. L’integrazione tra queste due tecnologie consente una resa fedele degli spazi, preservando l’atmosfera originale del luogo.
Questa documentazione è stata digitalizzata e metadatata nell’ambito del progetto a rete “Trasfor_MO – Per una Trasformazione digitale del patrimonio culturale Modenese”, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU – PNRR Transizione digitale Organismi Culturali e Creativi (TOCC) e realizzato in collaborazione con il Centro interdipartimentale di ricerca sulle digital humanities dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (DHMoRe).
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